Friday 25 July 2014

L’importanza del nostro sonno


Snow Lion News Letter NY USA 
Volume 21, Number 2 Spring 2007




L’importanza del nostro sonno
Geshe Gedun Tharchin

Il sonno è semplicemente un indispensabile mezzo che permette di rigenerare il proprio corpo così da poter essere di beneficio a di tutti gli esseri senzienti coerentemente con l'intenzione di bodhicitta.
La tradizione buddhista suggerisce di assumere la posizione più adatta agli esseri umani: giacere sul fianco destro e usare la mano destra come cuscino ponendola sotto la guancia.
Si dice che la posizione del deva corrisponda all’essere sdraiati sulla schiena, mentre dormendo a pancia in giù si assume la posizione adatta agli animali.
Dormendo come i deva si è confusi in quanto avvolti da troppa luce, mentre in quella contraria, degli animali, vi è un eccesivo stato di oscuramento, si è ottenebrati, per questo la posizione sul fianco permette agli esseri umani di accedere correttamente alla chiara luce.
È consigliabile inoltre dormire con la testa verso est e, se il letto non può essere collocato in tal modo, è sufficiente immaginare se stessi rivolti nella postura corretta. È facile, questa è una perfetta postura assunta persino dai leoni che hanno un’indiscussa nobiltà nella gerarchia degli esseri, non è vero?
Nella società tibetana molti monaci abbandonano il corpo seduti nella postura meditativa, eppure i migliori praticanti muoiono nella posizione del leone che è più difficile, tanto che è davvero raro che un Lama muoia in essa. Il Buddha è morto in questo modo, infatti molte immagini lo rappresentano nella posizione del leone morente, che è indicata come lo stato di Mahaparinirvana Buddha.”
Il grande studioso tibetano, Gedun Choephel (1903-1951), personalità unica, uno dei maggiori conoscitori e di più alto rango nella storia tibetana, criticava l’ignoranza e la superstizione dei suoi conterranei e disse: "In Sri Lanka si trovano molti Mahaparinirvana, statue di Buddha, ma non avviene così in Tibet, a causa della visione ristretta dei tibetani che credono che le immagini del Buddha morente abbiano connotazioni negative o portino sfortuna."
Gedun Choephel scherzava su quest’attitudine e notava che nella tradizione tibetana il Buddha è sempre ritratto nella postura meditativa, chissà forse la gente pensava che meditasse perennemente seduto, senza mai sdraiarsi e che non sarebbe mai morto?
Io sento invece che il “Mahaparinirvana”, questa immagine del Buddha sia estremamente importante poiché ci ricorda il concetto di impermanenza, una realtà che lo stesso Buddha dovette affrontare, il passaggio nella morte.
È utile osservare le immagini del Buddha dormiente o morente, al fine di richiamare alla mente fondamentali principi dharmici, inoltre queste sono posizioni di meditazione e credo davvero che dormire sia in un certo senso una "piccola morte".
Quindi ogni sera affrontiamo una piccola morte e tutte queste piccole morti ci addestrano per affrontare la "grande morte", ci permettono di acquisire la conoscenza di come morire.
Il processo di caduta di sonno comporta una piccola sperimentazione dell’abbandono dei sensi in un modo simile a ciò che avverrà in modo più netto e definitivo durante il processo di morte, è dunque un’occasione di apprendimento che ci è data ogni notte.

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Nota: originale in inglese pubblicato sul Snow Lion News Letter NY USA 
Volume 21, Number 2 Spring 2007